Riconoscimento (ri)definisce i propri obiettivi

obiettivi

Oggi la sintesi la fa da padrona.
Questo post è pensato soprattutto per il nucleo di Riconoscimento che deve tornare a confrontarsi su questa tematica legata al cosa vogliamo raggiungere.
Il documento PIPPO che trovate copiato a fine post, risale ad aprile 2013 quando un gruppo di volenterosi colleghi, che avevano iniziato a collaborare come noi, hanno concluso i loro incontri con questo documento, condiviso sul gruppo su cui ci riunivamo e che vi prego di leggere attentamente e commentare.
Contemporaneamente a questo documento, che copio per intero, dovrete approfondire la lettura di tutti questi link di articoli apparsi su Ildueblog nel 2012 e dei relativi commenti.
Volendo, potremmo dividerci i compiti di lettura, ma tutti dobbiamo aver presente queste informazioni. In questo senso il post passa come messaggio di servizio, ma è fondamentale l’apporto di tutti i lettori del blog che si sentiranno di condividere le loro opinioni. Se pensate che sia meglio condividere il lavoro, che ognuno commenti il post dicendo come intende contribuire alla suddivisione del materiale.
RiconoscimentoAmbra
Link:


– 30/4/12, Cobas, http://www.ildueblog.it/?p=3379

– 23/5/13, Cobas Scuola-Insegnanti di italiano L2, http://www.ildueblog.it/?p=3426

– 25/5/13, Assemblea costitutiva gruppo “Cobas Scuola- Insegnanti di italiano L2”, http://www.ildueblog.it/?p=3450

– 4/6/12, Resoconto riunione 1 giugno, http://www.ildueblog.it/?p=3469

– 11/6/13, Collaboratori Esperti Linguistici (CEL), http://www.ildueblog.it/?p=3491

– 13/6/13, 20 giugno riunione cobas.Scuola insegnanti di italiano L2, http://www.ildueblog.it/?p=3503

– 20/6/13, Indagine esplorativa della situazione dell’offerta formativa per insegnanti di italiano L2 in Italia, http://www.ildueblog.it/?p=3518
(simile nei contenuti al documento PIPPO)

Un altro link, su cui recentemente Dina mi ha ricordato di riflettere, sono i requisiti per l’iscrizione all’Apidis (Albo Professionale Italiano dei Docenti di Italiano a Stranieri). Un esempio di come membri Apidis, insegnanti e formatori come noi, considerano i nostri stessi titoli. http://www.apidis.it/?page_id=14
Vi ricordo che questo e altri link da leggere sono consigliati in uno dei primi post sul blog, “Letture per il riconoscimento” https://riconoscimentoitalianol2ls.wordpress.com/2013/11/19/spunti-per-la-lettura/

_ _ _
Il documento PIPPO che per motivi di tempo copio senza modificare nemmeno una virgola:

Mi sono messo  a lavorare sull’altro corno del problema, ossia la formazione offerta dalle istituzioni universitarie e ne ho dedotto il seguente:
1) In quest’ambito si ragiona in termini di CFU (Crediti Formativi Univesitari);
2) Una SISS in lingue straniere (inglese, francese, ecc. ecc.) presuppone un programma di studi composto di 120 CFU;
3) I percorsi accademici che riguardano l’italiano-L2/LS che prevedono 120 CFU sono, che io sappia, solo le scuole di specializzazioni biennali (Università per Stranieri di Siena e Università per Stranieri di Perugia).
Visti i precedenti tre punti io deduco che battersi per una classe di concorso di italiano -L2 significherebbe battersi aggregare solo coloro che possiedono titoli con 120 CFU, ossia solo chi ha completato le Scuole di Specializzazione di Siena e Perugia. Il motivo di ciò è che i titoli accademici per una classe di concorso di Italiano-L2 dovrebbero essere paragonabili a quelli previsti per altre classi di concorso, ossia appunto 120 CFU. Così facendo creeremmo un’associazione che non interesserebbe una grossissima fetta dei professionisti del settore, che non possiede un titolo di studio conferente 120 CFU. Al contrario, per cercare di raggruppare la maggioranza dei lavoratori oggi impegnati in questo ambito credo quindi sia necessario pensare una strategia/figura professionale diversa.
Cominciamo a pensarci.
2. UNA FIGURA PROFESSIONALE ‘MINORE’ (PIPPO)
Io vi anticipo le mie idee in merito. Per le ragioni esposte sopra, ma anche per ragioni di opportunità politica, sono convinto che più che cercare di ottenere una classe di concorso bisognerebbe battersi per il riconoscimento di una figura professionale ‘minore’ denominata… sceglite un nome a me piace PIPPO;  PIPPO dovrebbe essere riconosciuto:
a) nei CTP limitatamente ai corsi di alfabetizzazione e lingua italiana-l2;
b) nei corsi e lettorati universitari finanziati dal MAE;
c) nei posti di insegnamento di lingua italiana nei Centri Linguistici Universitari italiani;
d) negli Istituti Italiani di Cultura all’estero.
Il possesso di PIPPO conferirebbe in tutte queste istituzioni un certo grado di precedenza rispetto a chi ne sia sprovvisto, la richiesta di tale grado di precedenza andrà calibrata in relazione alle opportunità politiche specifiche (per esempio sarà difficilissimo avere una precedenza del tutto assoluta rispetto agli insegnanti di ruolo per il lettorati all’estero).
A mio modo di vedere i profili accademico-professionali di chi può aspirare a ottenere PIPPO dovrebbe essere il seguente:
– una laurea quadriennale o specialistica in materie umanistiche (da definire) + un corso universitario specialistico in didattica dell’italiano conferente almeno 60 CFU + 180 ore di tirocinio o insegnamento in strutture pubbliche italiane o estere ovvero strutture private di qualità ossia riconosciute dal MIUR come enti abilitati ad erogare corsi di aggiornamento e formazione per il personale della scuola pubblica;
– una laurea specialistica orientata alla didattica della lingua (da definire analizzano gli esami disponibili) + 180 ore di tirocinio o insegnamento in strutture pubbliche italiane o estere ovvero private di qualità ossia riconosciute dal MIUR come enti abilitati ad erogare corsi di aggiornamento e formazione per il personale della scuola pubblica;
– una scuola di specializzazione biennale per l’insegnamento dell’italiano-L2/LS conferente 120 CFU;
– una certificazione di competenza di livello avanzato più un certo numero di ore di insegnamento da definire in base al carico di lavoro che comporta lo studio calcolato per il superamento della prova di esame;
– 2700 ore di insegnamento della lingua italiana L2/LS in strutture pubbliche italiane o estere ovvero private di qualità ossia riconosciute dal MIUR come enti abilitati ad erogare corsi di aggiornamento e formazione per il personale della scuola pubblica.

NOTA 1: ho indicato 180 ore di tirocinio o di insegnamento perché è l’ammontare che si richiede a chi fa la Scuola di Specializzazione all’Università per Stranieri di Siena;
NOTA 2: ho indicato 2700 ore di insegnamento per chi non ha nessuna formazione accademica in base al seguente calcolo. Alla Scuola di Specializzazione di Sienda conferiscono 4 CFU per 90 ore di tirocionio; ossia 1 CFU ogni 22,5 ore di tirocinio. Siccome ragioniamo sulla base di 120 CFU: 22,5 ore moltiplicate 120 CFU = 2700 ore richieste. Quest’ultimo criterio può essere utilizzato come criterio per colmare eventuali lacune nei profili identificati ed inoltre ci permette di accogliere in modo flessibile anche aderenti all’associazione che avessero titoli conferenti meno di 60 CFU (per esempio, se un laureato in lettere ha fatto tre esami in didattica della lingua e un in linguistica italiana per un totale di 35 CFU, egli potrà comunque ottenere PIPPO se ha l’esperienza di lavoro sufficiente a colmare la sua lacuna dovuta al suo poco studio accademico).  In merito a questo punto però bisognerebbe essere molto rigidi sulla individuazione dei criteri delle istituzioni pubbliche e private dove tale esperienza sia riconosciuta ai fini del punteggio.

13 pensieri su “Riconoscimento (ri)definisce i propri obiettivi

  1. Pingback: Resoconto della riunione a Roma, 7/1/14 + iniziative | Riconoscimento della professionalità degli insegnanti di italiano L2/LS

  2. Ciao!
    Concordo con Elena sulla necessità di includere fra i contesti di insegnamento corsi/laboratori di L2 che si tengono nelle scuole primarie e secondarie di I e II grado.
    Sarebbe importante che i docenti che tengono questi corsi fossero persone con una formazione specifica. C’è però da tenere in conto le circolari ministeriali in merito: http://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2006/cm24_06.shtml
    e
    http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/getOM?idfileentry=199101
    dove si parla, rispettivamente, di formazione linguistica degli alunni stranieri a carico dei docenti di ruolo che abbiano seguito dei corsi di formazione in didattica della L2
    e di “mediatori culturali, laddove necessario”.

    Seconda osservazione: sarebbero da considerare come titoli pertinenti anche i dottorati come il Dottorato di ricerca in Linguistica e Didattica dell’italiano a stranieri o il Dottorato in Linguistica.

    Terza osservazione: 2700 ore mi sembrano moltissime.

    Un caro saluto a tutti

  3. Bene! Allora, per favore, mi indicate come aggiornare PIPPO? Il documento è stato redatto da Ciccio Formaggio in persona personissima. (Y)

  4. Complimenti a chi ha buttato giù PIPPO! Sono d’accordo con Elena in merito alla terminologia da utilizzare per le lauree, viste le novità in questo campo. E poi, credo che PIPPO debba anche insegnare nei corsi di alfabetizzazione (pomeridiani) che si tengono nelle scuole medie e superiori e che sono spesso ancora appannaggio di docenti di ruolo senza certificazioni o qualifiche specifiche per L2.

  5. Pingback: Il Manifesto + Resoconto dell’incontro a Roma, 27/12/13 | Riconoscimento della professionalità degli insegnanti di italiano L2/LS

  6. Ambralù con vecchietto e un po’ buttato lì riferiti al doc PIPPO, non volevo assolutamente sminuire il vostro lavoro, che come sai apprezzo e stra-valuto, ma intendevo dire che ha qualche mese visto che è dell’aprile di quest’anno (e quindi non contempla il passaggio ctp> cpia) e buttato lì perché la terminologia usata non era corretta, visto che si parla di lauree quadriennali che non esistono più dal 1999. Sicuramente quella volta avete lavorato più sul tentativo di arrivare a definire dei contenuti che sulle corrette definizioni, ma mi sembra anche ovvio.
    Per tutto il resto appena ho più tempo scrivo e ti scrivo.
    ciao:)

  7. In generale vorrei ricordarvi che Pippo è una proposta su cui dovremmo discutere. Non è definitivo e nessuno lo impone, ma siccome non ne sono arrivate altre da questo partiamo.

    PER ELENA. Ci tengo a dire che Pippo non è né vecchiotto né buttato lì ed è stato un tentativo di tirare delle conclusioni dopo varie riunioni e scambi basati su dati reali.

    Viste le tue domande posso confermarti che la quadriennale è quella v.o.

    Ciro sicuramente tornerà a spiegare meglio che cosa s’intende corso universitario specialistico.

    Se circa i CTP/CPIA hai obiezioni o proposte, falle pure. Il blog nasce per questo.

    Il tuo ultimo paragrafo termina con una domanda. Potresti invece spiegarci tu perché dovrebbero/potrebbero insegnarci, visto che conosci meglio questa realtà lavorativa?

    Scrivimi un mess privato o un’email, anzi fatelo tutti con eventuali correzioni che migliorino la comprensione del documento.

    riconoscimentol2ls@gmail.com

  8. Per quanto riguarda gli IIC, io personalmente direi di sì, sono una garanzia di qualità. Per “certificazione di competenza” intendevo DITALS e simili. Le ore di lavoro devono essere calcolate per integrare il numero di ore previsto per superare la prova di certificazione. Ossia, per superare il DITALS II quante ore servono? A questo monte ore va aggiunto un adeguato numero di ore di lavoro (post formazione, perché si intende che il lavoro deve essere stato svolto dopo essere stati formati) in istituzioni in qualche modo ritenute di qualità. Per quanto riguarda la terminologia usata, sono d’accordo, il gruppo che lavorerà partendo da questa bozza dovrà chiarire cosa intende con determinate espressioni e dopo averlo fatto dovrà spiegarlo agli inseganti che indente coinvolgere come possibili beneficiari di tale lotta. Perché, ovviamente, ci si impegna in una lotta che prevede il riconoscimento di una categoria professionale solo se si è inclusi in tale categoria o si prevede di esserlo.

  9. Ci sono delle cose che non mi sono chiarissime.
    Ho capito che il documento PIPPO è una cosa vecchietta e un po’ buttato là, ma credo che, per capirsi, andrebbe chiarita la terminologia utilizzata per definire i titoli e adattata alle nuove norme.
    Per esempio: cosa si intende per laurea quadriennale? Si intende forse la laurea del vecchio ordinamento? Se così non fosse credo che andrebbe specificato meglio perché per quanto ne so io oggi la laurea del vecchio ordinamento (fino al 1999) si definisce Diploma di laurea. E quella che era la laurea triennale si chiama Laurea di primo livello, mentre la specialistica si chiama Laurea Magistrale.
    E ancora: cos’è un ” corso universitario specialistico in didattica dell’italiano”? Si intende un Master?

    Poi mi chiedevo: perché PIPPO dovrebbe essere riconosciuto nei CTP (che comunque ora si chiamano CPIA) limitatamente ai corsi di alfabetizzazione e lingua italiana-l2 e non dovrebbe essere riconosciuto anche per i corsi destinati alla scuola media?

    E anche: perché il povero PIPPO non potrebbe anche insegnare nei corsi che vengono istituiti nelle varie scuole medie e superiori (o come diavolo si chiamano adesso) per i ragazzi stranieri che devono apprendere l’italiano?

    Grazie!:)
    elena

  10. Voto Pippo! Ma non ho chiarissima questa frase “una certificazione di competenza di livello avanzato più un certo numero di ore di insegnamento da definire in base al carico di lavoro che comporta lo studio calcolato per il superamento della prova di esame”… per la certificazione DITALS di II livello le ore di insegnamento sono prerequisito… ci si riferisce a quelle o….?

  11. Mi piace Pippo!!! Risponde a tutti i miei dubbi sulla classe di concorso…
    Ho letto solo quel documento, ma tra oggi e domani spulcio gli altri link (qualcuno mi sa di averlo già letto in passato) e poi torno a commentare.

  12. p.s. la Scuola di Spec. di Pg non esiste più. E’ stata sostituita nel 2005 da un Master di I livello d 60 CFU.

  13. x Ciro: potresti spiegare meglio il paragrafo sulle 2700 ore di insegnamento? Non il calcolo, ma quando parli delle strutture pubbliche italiane o estere. In questo senso gli IIC rientrerebbero tra queste strutture? Grazie ALA

Scrivi una risposta a giusyspoto Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.