Riconoscimento è su l’Unità

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Con grossa gioia e sopresa scopriamo di essere arrivati su l’Unità, grazie ad un articolo di Giuseppe Vespo.

I nostri amici e colleghi intervistati, Carlo Guastalla e Andrea Meccia, hanno saputo mantenere il segreto fino all’ultimo e li ringraziamo anche di questo, perché la notizia ci fa ancora più piacere.

Quest’articolo per noi di Riconoscimento, e per tutti coloro che ci sostengono e a prescindere dal sostegno, che svolgono la nostra professione, è molto importante, poiché per la prima volta c’è un interesse genuino da parte di un giornalista verso non solo la nostra professione, ma soprattutto sulle nostre condizioni lavorative.

Ma soprattutto, vorrei farlo notare, si parla non solo dell’insegnamento ai migranti, ma si dà una descrizione quasi a 360 gradi della nostra professione. Sin dall’incipit, anzi, proprio dall’incipit: Sono molti, sono qualificati e alcuni lavorano pure per le Università, gli istituti di cultura o le multinazionali con sede in Italia. Ma sono invisibili. Almeno agli occhi del ministero dell’Istruzione.

Se ne è effettivamente parlato poco, persino su queste pagine, di quanto indigenti siano le condizioni di lavoro di chi è a contatto con studenti Erasmus, del progetto Marco Polo, nelle università o in altre istituzioni in Italia, per non toccare il tasto estero, anzi tocchiamolo, visto che il dramma degli IIC minacciati da chiusura è un dramma reale e anche chi non vede minacciato il proprio lavoro non è che se la passi poi meglio. (Mi vorrei soffermare poi sui lettorati MAE, ma lo farò con un articolo apposito).

Un altro aspetto importante è l’accenno alla varietà e molteplicità della formazione e soprattutto alla SSIS del 2009, IX Ciclo, quella famosa di Ca’ Foscari che è peggio di un labirinto, peggio di un tunnel, peggio di un pozzo senza fondo e buio e scivoloso, perché in tutti questi anni non sono (non siamo) riuscita mai a incontrare uno di quei sessanta abilitati in italiano L2 per capire che fine avessero fatto loro e la loro abilitazione. E dire che su ildueblog ne parliamo da sempre.

Comunque, alla fine, questo post vuole essere anche un modo per ringraziarvi tutti… chi ha rilasciato l’intervista e Giuseppe Vespo che se n’è interessato. Grazie! a chi ha accolto l’articolo con gioia, un Grazie! particolare a RiconoscimentoPallinoFotoVeloce che l’ha fotografato facendo diventare virale la versione cartacea e a chi ha cliccato su “mi piace”. Grazie! a chi l’ha condiviso e a chi l’ha commentato sempre sostenendoci allegramente. Grazie!

RiconoscimentoAmbra

4 pensieri su “Riconoscimento è su l’Unità

  1. Sì, Porfido, grazie per le precisazioni. D’altronde l’unione MPI e MIUR è stata un po’ altalenante, il MPI è stato accorpato al MIUR definitivamente con la Gelmini, che bella cosa! Grazie anche di aver fatto luce sui numeri relativi alla SSIS Ca’ Foscari. Pensavo che quest’articolo servisse a stanare almeno uno di quei 20, invece ancora non ha fatto capolino nessuno. La speranza è l’ultima a morire…

  2. Volevo segnalare un paio di imprecisioni: 1. il ministro della pubblica istruzione al tempo del IX ciclo SSIS era Fioroni, perché Mussi era all’Università, allora divisi. Poi si dice che i 60 (ma 60 erano tutti quelli delle materie sperimentali e comprendevano anche arabo, cinese e altre lingue che ora non ricordo, quelli di ITA L2 erano una ventina se non meno) sono “quasi abilitati. Vorrei ricordare invece che Ca’ Foscari fece fare l’esame con una commissione non ministeriale e rilasciò un documento ambiguo, ma che parlava di abilitazione.

  3. Sì sì sì, affolliamo le pagine dei giornali!! Giornali pieni di gocce!! :-))))
    Si parla di noi sempre più spesso, dobbiamo continuare così!

  4. Bell’articolo!! Finora l’unico che affronti davvero la questione a 360° gradi. Dobbiamo riempire tutti i giornali di articoli come questo!!! Goccia dopo goccia… 😉

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