#CDCA23: il MIUR incontra i sindacati

Screen Shot 2015-08-25 at 11.13.32 AM

Condividiamo le dichiarazioni di Cisl e Uil (Cgil e Cobas non pervenuti al momento) sull’incontro tra i sindacati e il MIUR nelle persone della dott.ssa De Pasquale, il nuovo Capo Dipartimento, il Direttore generale del personale, dott.ssa Novelli e il dott. Chiappetta avvenuto ieri 2/9.

Le poche notizie che circolano annunciano un incontro il 14/9, che potrebbe essere un “tavolo tecnico” e poi di nuovo un incontro MIUR-Sindacati il 22/9.

In contemporanea sono state pubblicate delle tabelle di riferimento per l’accesso al concorso (apparentemente definitive), che vi consigliamo di leggere (articolo UIL, oltre a OS). E’ importante che leggiate attentamente questi materiali appena diffusi, dobbiamo rimanere compatti e soprattutto informati! Contattateci se trovate altri link, li dobbiamo diffondere!

Le conclusioni che se ne traggono non sono affatto confortanti. Per questo motivo vi chiediamo di condividere con Riconoscimento eventuali contatti con i sindacati e con la stampa nazionale. È il momento di rimboccarci le maniche e procedere uniti.

Di nuovo l’appello di appoggiarci su Twitter: @Riconoscimento e i nostri personali: 

@Ambraliu@cecia1475 e @Aleksa737 e vi ricordo la lista CDCA23.

Ci sono alcune colleghe molto attive che vi chiedo di taggare ogni volta: Paola: @paolaiasci1, Eleonora: @LolaSciubba e Marida: @i_Mad76 .

MAI PIÙ INVISIBILI.

E a Roma piove…

🙂

29 pensieri su “#CDCA23: il MIUR incontra i sindacati

  1. Pingback: #CDCA23, riassunto della prima metà di settembre | Riconoscimento nazionale della professionalità degli insegnanti di italiano L2/LS

  2. Ciao a tutti/e! Che voi sappiate è tutto fermo? Non ci sono novità?

  3. Cari amici, scusate se insisto sulle mie idee: il MIUR ha definito i requisiti di accesso alla classe di concorso come una redistribuzione degli incarichi interna a chi già lavora come insegnante nella scuola, per non incorrere in sanzioni dall’UE. Invece di dare spazio a inutili polemiche isterichine, Riconoscimento dovrebbe, a mio avviso, concentrarsi sulla formulazione di una posizione “ufficiale”, lasciando perdere (al momento) il calcolo dei CFU. L’impegno dovrebbe essere quello di far passare l’idea di ‘norma transitoria’ (espressione preferibile a quella di ‘sanatoria’). In futuro sarà sacrosanto creare specifici percorsi di accesso alla CDC23. Ma adesso, o stiamo tutti uniti e facciamo pressione, o, temo, non otteremo niente.
    SE VOLETE e SE RICONOSCIMENTO HA UNA SUA POSIZIONE UFFCIALE potete mandarmela, penso meglio sarebbe se accompagnata da firme. Sarò io stesso a inoltrala ad alcuni miei contatti: ne ho alcuni per lunga militanza politica all’interno del Senato e dei Sindacati. Avrei voluto mettere tali contatti sul blog, ma non posso spostare il terreno della “caciara da parte di alcuni” dal blog alla mail di amici senatori e sindacalisti.
    La cosa che tengo a chiarire è che non chiedo a Riconoscimento di raccogliere firme per sostenere le mie idee. Nessun politico, tra l’altro, mi ha chiesto di farlo. Sono io che mietto a disposizione i miei contatti QUALORA LO VOGLIATE.

    • Sì! Hai ragione!!!! Io sono in una posizione molto simile alla tua e tutto quello che sta succedendo mi sembra assurdo oltre che estremamente ingiusto!!!

  4. Cari amici, mi ha contattato adesso una Senatrice di SEL che si trova a Bologna all’Assemblea Nazionale della Scuola. Mi dice che la FILC Nazionale incontrerà il MIUR settimana prossima e che il MIUR è disponibile a discutere sui titoli di accesso. Martedì, nella VII Commissione al Senato verrà preparato un documento che proveranno ad approvare all’unanimità. Non so se c’è tempo sufficiente, ma se riusciamo a far firmare da più gente possibile la proposta del blog (senza l’attribuzione dei punteggi: è già tanto se riusciamo a inciere sui titoli), provvederò personalmente a farglielo avere a sostegno della lotta che sta portando avanti in Senato a nostro sostegno.

  5. Una situazione perfetta se non ci sarà quasi nessuna cattedra. Con amarezza.

  6. Su latino: o rispecchia una visione passatista (“so da dove viene l’italiano e quindi lo so insegnare meglio”… Ma allora serve anche indoeuropeistica per arrivare al paradosso) o si vogliono favorire i docenti di provenienza “lettere moderne” e simili (incluso il sottoscritto). Forse anche un mix delle due. Credo che ad oggi quasi nessuno in Italia abbia tutti i requisiti.

    • Credo sia un mix fatale dei due aspetti. Per questo mi fa rabbia questa “tabella ufficiale”. Non c’è nulla di più innovativo che la didattica delle lingue, dovremmo fare la parte d dei difensori di una didattica svecchiata e meritocratica. Vogliamo proporre una tabella nuova noi? Ho anche proposto il modello su cui basarla!

  7. Chiedere esami sulla Divina Commedia, o di Latino per lavorare con i bambini figli di migranti o immigrati o è mancanza totale di conoscenza, o è pericolosa malafede (e il pericolo è soprattutto per i discenti da “italianizzare”). Siccome non credo che il MIUR abbia mancanza totale di conoscenza, opto per la seconda ipotesi. Io ho i contatti personali di alcuni sindacalisti e alcune senatrici. Una di queste senatrici è anche nella VII Commissione, quella da cui dovrà passare la bozza dopo il parere del Consiglio di Stato. Ma lasciate perdere…….la cosa è fatta. Ormai in Italia non esiste più la possibilità di fare un po’ di opposizione, il governo ha numeri troppo forti. Su una cosa però invito tutti a riflettere da uomo di sinistra: nei “momenti bui”, lottare per difendere i giusti diritti degli altri (e riconoscere i diritti di chi ha lavorato anni e anni nelle scuole pubbliche perchè a tutti, MIUR compreso, andava bene così lo era caro Pietro), significa lottare per i diritti di tutti, perchè ……prima o poi gli altri siamo noi. Chi lavorerà con i figli dei migranti questo lo dovrà tenere ben presente…..Vi saluto ed abbraccio cordialmente tutti.

    • Lorenzo, in anni e anni di lavoro, si poteva tranquillamente prendere la seconda laurea in lettere o lingue per regolarizzare il proprio profilo perché comunque si sapeva, o comunque si poteva immaginare, che in caso di istituzionalizzazione, il profilo dell’insegnante di italiano ls/l2 non avrebbe contemplato lauree non umanistiche… qui non metteranno manco le più diffuse come la lm37, immaginiamoci le non umanistiche.
      Te lo dice uno che è partito con la sola triennale era Ditals II e durante gli anni e anni di lavoro, all’estero, tornava due/tre volte l’anno in Italia per sostener esami, così ho preso la magistrale e la scuola di specializzazione, a distanza e durante il lavoro

      • Non so quanti anni tu abbia Pietro, ma non credo tu conosca la situazione che c’era in Italia all’inizio degli anni 90. Sono anche convinto che la tua non sia una questione di principio, ma semplice volontà di avere meno concorrenza. Altrimenti non avresti avuto niente da temere. Comunque sia non mi interessa confrontarmi con la tua arroganza, tanto il MIUR non starà a sentire me, ma certamente neppure te. La scelta del MIUR è semplicemente politica.

      • Lorenzo leggila come arroganza o come competitività o come meschino opportunismo, guarda che comunque non ci rientro neanche io ad oggi, perché la mia laurea magistrale, appunto lm37, non è nell’elenco e i 120cfu della scuola di specializzazione e le altre due certificazioni che ho continuerò a venderle all’estero.
        Anche non rientrandoci, continuo a essere convinto che il profilo di insegnante d’italiano ls/l2 deve includere laureati in materie umanistiche…forse sbaglio, ma la vedo così

        • Caro Pietro, essendo questo un luogo di discussione pubblica, ti do la mia mail personale (pagnitamba@hotmail.com). La tua arroganza non si rivela nell’esprimere opinione su chi debba o non debba partecipare al concorso, bensì nel dire che in passato tanti sono saltati sulla barca dell’L2 per opportunismo, spinti dalla crisi. Gli opportunisti esistono, certo. Ma non credo che l’L2 sia stata una ghiotta opportunità. Quando cominciai io insieme ad alcuni amici nel sud est fiorentino non c’era niente. Cominciammo gratuitamente nelle parrocchie, nelle case del popolo, nei campi rom. Dopo qualche anno questa esperienza cominciò a strutturarsi in progetto ed alcuni enti locali accettarono di darci un rimborso benzina per coprire, almeno parzialmente, le spese di spostamento su un territorio molto vasto. Ultimamente per una ventina di ore nelle scuole pubbliche io ed altre 2 o 3 persione percepiamo circa 400 euro a progetto, un po’ provenienti da bilanci comunali, un po’ con fondi MIUR. Ognuno di noi ha ovviamente altri lavori. Il problema non sono i soldi, ma la perdita di una straordinaria ricchezza che in questi anni si è costruita. E se insegnanti, dirigenti, ragazzi, famiglie immigrate sostengono questo, dovrà pur esserci una verità. Il MIUR, per ragioni che, ripeto, sono politiche, spazza via tutto questo in un giorno di fine luglio. Certo che hai ragione nel dire che questa CDC debba avere il suo canale di accesso ben definito. Concordo totalmente. Ma si doveva trovare il modo di non annientare tutto il lavoro fatto fin qui da parte di chi, nel totale disinteresse delle istituzioni, ha costruito in questi anni l’L2 e le reti sul territorio. Per lavorare con i fondi del MIUR, nei CTP, ecc. chiedevano la certificazione, non altro. E quella abbiamo preso. Certo potevamo prendere la seconda laurea (io sono laureato anche in matematica), magari una terza, e magari………..Abbiamo invece scelto di dare il nostro tempo lavorando la mattina nelle scuole con dei rimborsi e sostenendoci con altri lavori nel pomeriggio. E vero, rimaneva la notte. E molti di noi l’hanno usata per prendere ciò che chiedeva il MIUR fino a ieri. Non ci rientri neppure tu? Pazienza. Come dici tu, nei prossimi anni potrai “tranquillamente” metterti in regola. Anzi, mi domando come hai fatto a non capire che la tua laurea non ti sarebbe servita in caso di istituzionalizzazione! Pazienza, sarà fra 3 o 6 anni. Ah, per non scrivere cose inesatte, Scienze Politiche del VO rientra nelle lauree umanistiche con tanto di Inglese, Francese, Sociologia, Storia dei paesi in via disviluppo, Storia e sociologia delle migrazioni internazionali, ecc.

      • Lorenzo, purtroppo sono più confuso che persuaso: da una parte, il 17 agosto, dici di fare questo mestiere da quasi quindici anni, dall’altra parli dell’inizio degli anni novanta; da una parte parli di ideali di sinistra, dall’altra su OS chiedi una sanatoria; da una parte hai due lauree in scienze politiche e matematica, dall’altra fai il facilitatore linguistico a 400 euro a progetto; da una parte dici di avere solo la Ditals, dall’altra vorresti poter accedere al concorso, e quindi posto fisso, con solo quel titolo (culturale) afferente all’italiano ls/l2…io cerco di seguirti, ma sinceramente ‘un ce la fo
        Quello che nel vecchio ordinamento era lingue e lett. straniere, nel nuovo ordinamento si chiama lm37, lo sanno tutti, per restare nei dintorni leggi l’articolo di Ambra per ferragosto su ildueblog. Se il Miur mette la laurea in lingue del vo e non l’equivalente del no, a me sembra una cosa un po’ inaspettata. Nei vari commenti in molti sono sorpresi dell’assenza della lm37, non per l’assenza di scienze politiche. Personalmente, mi sorprende più l’assenza delle lauree in interpretariato e traduzione piuttosto che l’assenza di scienze politiche.
        Spero tu non sia buco torto, perché in tutto ciò non c’è niente di personale come non c’è niente di personale nel dire che la crisi ha spinto tantissimi a insegnare italiano ls/l2, perché non trovavano nella propria sfera e perché lì era terra di nessuno; è un fatto. La stessa dinamica la trovi all’estero; è un altro fatto. L’insegnamento della propria madrelingua o di una lingua conosciuta, nel proprio paese o all’estero, è uno dei mestieri più usurpati: so il latino, posso insegnare il latino; sono francese, posso insegnare il francese; sono cinese, posso insegnare il cinese; anche questo è un fatto.
        Non c’è niente di personale e secondo me non è arrogante dire come stanno i fatti, e i fatti sono la cosa più testarda del mondo

        Del lavoro che hanno fatto i colleghi, e meno male che ci sono loro, secondo me alla luce di come si sta muovendo il Miur si può proporre:

        1. Lauree no e vo umanistiche con (secondo la proposta del 12 agosto):
        – almeno 24 crediti nel settore disciplinare L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne;
        – 12 crediti nel settore L-LIN/01 Glottologia e linguistica;
        – 12 crediti nel settore L-FIL-LET/12 Linguistica italiana;
        – 24 crediti fra: L-FIL-LET 10 Letteratura italiana, L-FIL-LET 11 Letteratura italiana contemporanea, L-FIL-LET 13 Filologia della letteratura italiana, L-FIL-LET 14 Critica letteraria e letterature comparate, M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

        2. Titoli di specializzazione (sempre quelli secondo la proposta del 12 agosto, ribaditi anche il 26 agosto)

        3. Servizio per un minimo di 475 ore (secondo la proposta del 26 agosto)

        Se ci sarà negoziazione, sarà sui requisiti delle loro tabelle, non credo che sarà su come stavano le cose 25, 15 o 5 anni fa

    • Lorenzo ti do perfettamente ragione sulla spinosa questione “latino”, ma in generale i cfu proposti non sono in realtà proponibili per il semplice fatto che non corrispondono alle lauree richieste, fra l’altro figura una scandalosamente vaga “materie letterarie” fra i corsi di laurea. Un consiglio? Non fossilizziamoci sulla questione latino perché ho visto persone scannarsi sulla questione mentre i politici tengono in pugno i destini di tutti e, per l’appunto, gli altri saranno “noi” prima o poi. Intanto però direi di fare almeno gruppo fra “noi” se no è finita, ci affidiamo al miur e affondiamo con l’Italia.
      Io propongo un calcolo diverso dei requisiti, quello firmato ambra Liu arcani e altri membri attivi della community.

      • Ciao Federica. La mia riflessione sul Latino era solo per evidenziare un concetto: il MIUR ha fatto una scelta non tenendo conto della cosa più importante: i discenti. Il suo obiettivo era un altro. Non ce l’ho affatto con chi ha fatto esami di Latino, che tra l’altro amo molto. Alla luce di quanto successo in questo ultimo mese comincio a riflettere sul fatto che questo blog (che lodo per l’impegno profuso da parte di Ambraliu e tante/i eltre/i) abbia probabilmente sbagliato strategia: pensare al MIUR come interlocutore cui fare proposte dopo che una prima bozza dei requisiti era apparsa su OS. Forse, e sottolineo forse, siamo stati ingenui. Loro non aspettavano nessun contributo “democratico” dalla rete (queste sono le fregnacce del Renzi, come si dice a Firenze). Loro avevano già chiaro il loro disegno e noi dovevano rivolgerci subito a sindacati, stampa, senatori, ecc. per fare pressione. Adesso credo che sia veramente troppo tardi. So che alcuni facilitatori linguistici stanno cercando di capire se ci sono gli estremi per fare ricorso al TAR, dal momento che hanno lavorato fino al 15 giugno in un progetto sostenuto dai fondi del MIUR che chiedeva il Ditals. Personalmente mi fermo qua. Ciò che avevo da dire e da fare l’ho detto e fatto. L’unica cosa che farò è un incontro già fissato con un sindacalista della CGIL: mi interessa capire quale parte abbia giocato al tavolo degli accordi, perchè temo………Ti abbraccio e auguro tanta fortuna. Lorenzo.

      • Salve, andare a chiedere 24 cfu in L-Lin/02 vuol dire ignorare quanto rari siano tali insegnamenti nel 95% degli atenei italiani. Molto spesso insegnamenti che potrebbero benissimo rientrarvi son “targati” L-Lin/01 o L Fil Let-12. Meglio, quindi, chiedere 30 cfu tra L-lin/01 e 02 o soluzioni simili. Anche 24 cfu nel “calderone-letteratura” mi sembrano troppi (a me andrebbe anche bene, essendo laureato in Lettere, ma per chi proviene da Lingue…). Meglio lasciare un po’ di geografia e di storia, piuttosto…

  8. Io sono d’accordo: la tabella con i requisiti VA RIFORMATA/RIFORMULATA. Inoltre, direi di non lasciare un discorso chiuso la questione del vecchio ordinamento. Non possiamo basare tutto sui cfu in una laurea che i cfu non sapeva manco cosa erano, e su! I famosi due esami dell’area di italianistica sono necessari per insegnare italiano all’estero; per accedere al concorso come lettore all’estero (su Facebook qualcuno aveva postato proprio il bando per lettori, quindi i documenti ci sono. Le prove ci sono), quindi si deve insistere su questa cosa. Ci devono far partecipare almeno al concorso. Io, laurea vecchio ordinamento, i famosi due esami di italianistica, anni di esperienza di insegnamento di italiano a stranieri all’estero ad ogni livello (e pure un dottorato in linguistica!), mi devo andare a sbattere per recuperare crediti?! Latino?! Che c’entra l’esame di latino con l’insegnamento dell’italiano a stranieri! Ma anche geografia, e su! Diciamo che se ce l’hai ben venga, ma non può essere un fondamentale. Così come sono, i requisiti sono ridicoli e sono fatti solamente per chi ancora sta studiando o per chi si deve ancora formare. Tutti gli altri sono fuori, nonostante gli anni di esperienza in classe. Mah!

    • Io non ho grandi esperienze da vantare e mi sto ancora formando, ma offro massima solidarietà con chi, come te, l’esperienza invece ce l’ha. Adesso il tempo stringe e mi sa tanto che dobbiamo contattare chi di dovere per proporre una seconda tabella.

  9. Per chi crede che la tabella dei requisiti del miur vada riformata:

    Propongo di batterci a favore di una diversa richiesta di cfu. Se siete d’accordo, promuoviamo la tabella già stilata in questo stesso blog:

    #CDC A23: proposta requisiti abilitazione

    Se dobbiamo farci sentire dai sindacati direi di parlarne quanto prima sia di questa questione che di altre eventuali da voi proposte.

  10. Quello di cui io non mi capacito è che accettano determinate lauree magistrali, ma poi richiedono CFU in settori che non sono contemplati da tali lauree! Faccio l’esempio di LM-38 in cui il latino non se lo sognano neanche

    • Esattamente! Stessa cosa a lm37 fra l’altro nemmeno contemplata nonostante sia quella che da accesso all’insegnamento per quanto ne so.

  11. Sarei d’accordo ad una mail ai sindacati (per esempio: info@uil.it) per chiedere una revisione delle tabelle ufficiali.

    Riguardo le falle di questa tabella ufficiale per cdc a23:

    Al di la del tfa previsto dalle tabelle, sebbene sia stato da noi scongiurato, a chi non è chiara la questione dei crediti? A me non è chiara per tutte le lauree, vecchie e nuove. Fra di noi si era concordato per cfu in glottodidattica, didattica della lingua italiana, linguistica/teoria del linguaggio e li abbiamo proposti come requisiti abilitanti. Perchè il miur chiede anche latino o letteratura latina?

    Inoltre, mi risulta che ci sono abilitati in a43 che durante il corso di laurea non hanno conseguito cfu nemmeno in glottodidattica perchè non previsto dal piano del VO. o mi sbaglio?

    Infine, perché non è contemplata la lm37?

    • servono email personali, quella è troppo generica. dobbiamo capire chi era all’incontro del 2.

      • Buongiorno a tutte/tutti,

        All’incontro del 2 settembre erano presenti per la UIL Scuola Noemi Ranieri (segretario nazionale) e Giuseppe D’Aprile (coordinatore nazionale). La prima ha un account Twitter (@noeranuil), il secondo un profilo LinkedIn ma entrambi non sono aggiornati. Al momento non sono ancora riuscita a trovare le email personali ma potremmo scrivere alla sede nazionale della UIL Scuola (uilscuola@uilscuola.it)-Roma.
        La Cisl Scuola non ha ancora risposto alla mia email ma non mi arrendo, domani riprovo a scrivere e a telefonare.

        Buona domenica 🙂

Scrivi una risposta a Lorenzo Pagni Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.